Tribuna di Treviso -

Dallo Sportsystem 100 miliardi di ricavi «Vale il 3,4% del Pil»

Oltre cento miliardi di ricavi che rappresentano il 3,4% al Pil nazionale. È il valore economico dello Sportsystem italiano che può contare su un bacino di 67.000 società sportive, 9.500 società di gestione impianti e 10.000 imprese produttrici. Sono i numeri contenuti nell’Osservatorio sullo Sport System italiano realizzato da Banca Ifis presentato ieri pomeriggio a Montebelluna, nell’ambito dello Sport Business Forum, da Carmelo Carbotti, responsabile Marketing strategico e Ufficio studi di Banca Ifis.
«Lo sport rappresenta un potente moltiplicatore di valore degli investimenti», ha spiegato Carbotti, «ogni milione di investimento pubblico si stima che movimenti otto milioni di investimenti privati e, a seguire, quasi 21 milioni di ricavi». Un focus particolare è stato ovviamente dedicato all’impatto delle Olimpiadi Milano – Cortina del 2026 che, si stima, contribuiranno a creare valore per il territorio per 5,3 miliardi attraverso la spesa turistica (immediata e differita) e l’heritage infrastrutturale. «Sarà una manifestazione di successo perché ricca di opportunità», ha aggiunto Carbotti, «avrà effetti positivi in diversi settori come l’enogastronomia, il settore culturale, il benessere, lo shopping, le fiere e gli eventi».
Emerge poi il valore che avranno anche le Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Secondo l’indagine sono attesi oltre 400 mila spettatori, 300 mila in Veneto e 106 mila in Lombardia, con un totale che potrà arrivare 1,24 milioni di presenze, 915.000 in Veneto e 324.000 in Lombardia. L’indotto previsto, inoltre, andrà a sfiorare i 200 milioni di euro. L’Italia, va sottolineato, è stato il primo Paese promotore delle discipline paralimpiche. Nel 1957 infatti, grazie alle ricerche e all’attivismo di Antonio Maglio, lo sport paralimpico diventò realtà con il lancio delle prime Paralimpiadi estive di Roma 1960.
«Il rapporto presentato dal nostro Ufficio Studi evidenzia come lo sport sia sempre più una chiave di valore sia sul piano industriale che su quello commerciale per il sistema Paese, grazie al valore generato dalle tante società sportive e dagli altri operatori che compongono l’intera filiera», ha aggiunto Raffaele Zingone, condirettore generale di Banca Ifis, «si tratta di soggetti che hanno esigenze di carattere finanziario ben preciso e modelli di business che devono essere supportati da prodotti finanziari specifici. Per questo come Banca Ifis siamo da oltre 20 anni presenti in supporto di questa industria che genera oltre 100 miliardi di ricavi annui, pari a più del 3% del Pil. E lo facciamo con soluzioni ad hoc costruite sulle specifiche esigenze degli operatori di settore».
Un capitolo della ricerca accende un faro anche sulla pratica sportiva in cui il Nord Est ricopre un posto da protagonista. Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono infatti tra le regioni più virtuose sia in ambito di attività sportiva sia rispetto all’impiantistica presente nel territorio. Il Veneto primeggia per gli impianti secondo solo a Lombardia e Lazio, con rispettivamente 17.446 e 12.584 impi anti. Il Veneto ha 10.898 strutture sportive, un dato importante che a sua volta si traduce in numeri elevati rispetto alle attività sportive presenti nel territorio. L’incidenza tra pratica sportiva e presenza di impianti è pari al 44% in Veneto che in questo caso si classifica sempre terzo dietro però alla Valle D’Aosta, 45%, e al Trentino Alto Adige, che si posiziona sul gradino più alto del podio con un 52% e una presenza di 1.882 strutture. —
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