Corriere delle Alpi -

Frasson: «Investire in formazione e innovazione per affrontare la concorrenza asiatica»

«Fondazione Sportsystem sta investendo in modo deciso sulla formazione, perché sappiamo che il nostro futuro si gioca sulla convergenza di conoscenze e saperi verso nuove innovazioni, di cui il nostro territorio ha sempre saputo essere protagonista. Investire in questa direzione vuol dire mettere a disposizione dei nostri giovani, ma anche di chi desidera aggiornare le proprie competenze, l’opportunità di un apprendimento all’altezza delle nuove sfide sul mercato globale». Ne è convinto Gianni Frasson, presidente della Fondazione Sportsystem e alla guida della Frasson di Loria, storica azienda che in oltre un secolo di vita è passata dagli zoccoli in legno alle suole dei più prestigiosi marchi di scarpe tecniche e sportive. Frasson sarà anche tra i protagonisti dello Sport Business Forum per parlare del futuro di uno dei distretti chiavi del Made in Italye sull’importanza dello sport sulla salute e il benessere.
Qual è lo stato di salute del settore?
«Sta un po’ soffrendo: il post Covid è stato eccezionale, ma la fase successiva ha riportato tutti con i piedi per terra. A questo si sono sommate una serie di problematiche che hanno spinto le famiglie a riconsiderare le loro priorità».
E in questo contesto qual è l’obiettivo principale della Fondazione Sportsystem ?
«Quello di far crescere il distretto attraverso la convergenza del know-how specifico con l’innovazione. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale coltivare i nostri talenti per fornire alle aziende, anche quelle più piccole, risorse preziose per la loro crescita».
Quali sono i primi passi necessari per realizzare questo obiettivo?
«Prima di tutto creare un’offerta formativa competitiva, di qualità e innovativa. Tuttavia, questo non è sufficiente. Dobbiamo anche stimolare il desiderio dei giovani di diventare protagonisti nell’industria dello Sportsystem, attirando sempre più ragazzi e ragazze verso i nostri corsi. Vogliamo che acquisiscano competenze che solo qui possono apprendere, rendendo l’industria dello Sportsystem sempre più attrattiva».
I giovani dunque sono al centro della vostra missione. Come pensate di supportare le piccole e medie imprese del distretto?
«Le Pmi e le imprese artigiane costituiscono la nostra ossatura e sono fondamentali anche per i brand più conosciuti. Dobbiamo offrire anche a queste realtà più piccole l’opportunità di crescere, innovare e diventare più competitive, proponendo prodotti appealing e con un reale plus nell’uso. Così facendo, aumenteremo anche l’offerta di lavori qualificati, innovativi e stimolanti per i giovani».
L’innovazione è anche lo strumento principale per affrontare la concorrenza asiatica, particolarmente forte in questo settore .
«Il distretto dello Sportsystem ha davanti a sé questa sfida fondamentale. Perché per affrontare questo genere di competizione deve essere capace di mantenere quanto abbiamo fatto fino ad oggi, al contempo dimostrando al mondo che il cuore dell’innovazione, in questo settore, è ancora qui» .
Una sfida certamente ambiziosa. Come pensate di far incontrare domanda e offerta di lavoro?
«È una sfida, ma stiamo investendo molto in questa direzione. L’apertura della nuova Factory Innovation School ne è un esempio concreto. Abbiamo un corpo docenti estremamente qualificato, spazi e strumenti adeguati, in una posizione di massima fruibilità. Il nostro obiettivo è portare sempre più persone, siano esse disoccupate alla ricerca di impiego o occupate, desiderose di crescere professionalmente nella nostra scuola, assicurando loro che le figure che formiamo sono esattamente quelle richieste dalle aziende».
Quali strategie avete in mente per raggiungere questo obiettivo?
«Dobbiamo rafforzare l’immagine e l’identità del distretto. Dobbiamo comunicare non solo il valore dei nostri prodotti ma anche la forza immateriale del nostro territorio e trasformare il lavoro in emozioni legate allo sviluppo e all’uso di ciò che si produce per il proprio benessere, hobby o tempo libero. In questo modo, attireremo le persone verso la capitale dell’innovazione sportiva, facendole apprezzare i nostri valori, l’eccellenza e l’innovazione che respiriamo ogni giorno».
Oltre alla formazione, quali altre iniziative state promuovendo?
«Stiamo portando avanti diverse iniziative, tra cui un fitto programma di workshop e convegni sui temi della sostenibilità, della responsabilità sociale d’impresa, della ricerca continua e dell’intelligenza artificiale, rivolti a imprenditori e manager del Distretto e oltre. Inoltre, partecipiamo attivamente a progetti finanziati come “Recycle your boots” per disseminare sul territorio le nostre esperienze più significative e partecipiamo ad eventi come lo Sport Business Forum. Collaboriamo anche con enti e istituzioni come Confindustria Veneto Est, la Camera di Commercio, Assosport specialmente in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026».
Cosa vi aspettate da un grande evento come le Olimpiadi ?
«Crediamo sia molto importante portare lo sport al centro dell’attenzione. Lo stiamo osservando adesso anche con il tennis che sta vivendo un periodo fantastico grazie a Jannik Sinner ma non solo. Il movimento, e l’economia che ci sta dietro, sta crescendo anche grazie a questo genere di esempi» .
Anche la valorizzazione del patrimonio culturale sembra essere un aspetto importante per voi.
«Assolutamente. Stiamo lavorando al riallestimento del Museo della Fondazione Sportsystem, uno dei pochi musei di distretto in Italia, per offrire un’esperienza più contemporanea, multimediale e immersiva. Vogliamo permettere alle persone di capire perché in quest’area c’è questa attitudine alle nuove sfide. Sappiamo da dove siamo partiti, non sappiamo con precisione dove arriveremo, ma sappiamo qual è l’attitudine che ci guida». —
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