Il Premio “Libro dell’Anno Protagonisti dello Sport” va a Fefè De Giorgi con “Egoisti di squadra”

Alla prima edizione del Premio la Giuria dei Lettori ha scelto come vincitore il libro di Fefè De Giorgi, allenatore della nazionale maschile di pallavolo, dal titolo “Egoisti di squadra” (edito da Mondadori). Un’opera che, a partire dalla pallavolo, offre un’analisi critica su come individualismo e competitività possano influenzare e talvolta ostacolare il successo collettivo, come gestire e trasformare le tensioni tra interessi personali e obiettivi di squadra, rivelando strategie per armonizzare le ambizioni individuali con le esigenze di gruppo

Ferdinando De Giorgi con “Egoisti di squadra. Esaltare il gruppo senza sacrificare il talento” (Mondadori) si aggiudica la prima edizione del Premio Libro dell’Anno Protagonisti dello Sport, un riconoscimento promosso da ItalyPost e gruppo Nord Est Multimedia che si propone di favorire quelle produzioni editoriali, con particolare attenzione alla qualità della scrittura, che raccontino, anche sotto forma di autobiografia, le storie personali e di carriera di atleti di qualunque disciplina sportiva.

Questo pomeriggio nel corso della giornata conclusiva del Sport Business Forum a Belluno si è tenuta al Teatro Dino Buzzati la cerimonia di assegnazione del Premio a seguito del voto espresso dalla Giuria dei Lettori composta da 117 lettori che hanno partecipato nei giorni scorsi agli incontri di presentazione dei singoli. A vincere con 33 voti è proprio il libro di Fefè De Giorgi, allenatore della nazionale maschile di pallavolo, seguito a stretto giro da “Correre per un respiro” (Baldini+Gastoldi) di Rachele Somaschini, pilota e campionessa italiana di rally femminile, che ha raggiunto 29 preferenze. Sul terzo gradino del podio sale Filippo Galli, ex calciatore del Milan, con “Il mio calcio eretico. Dai trionfi con il Milan al lavoro con i giovani” (Piemme) che ha totalizzato 24 voti. Più staccato a quota 17 “Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole” (Cairo Editore) di Arrigo Sacchi, ex allenatore del grande Milan e della Nazionale e dirigente sportivo, mentre si posiziona quinto Marco Maddaloni, allenatore e vincitore della Coppa del Mondo di Judo tra il 2013 e il 2015, con “L’anima del campione” (Roberto Nicolucci Editore), che ha totalizzato 12 voti.

Il Premio si propone di favorire le produzioni editoriali, con particolare attenzione alla qualità della scrittura, che raccontino, anche sotto forma di autobiografia, le storie personali e di carriera di atleti di qualunque disciplina sportiva. Il Premio ha lo scopo di favorire la conoscenza in un pubblico largo di vicende, storie e percorsi di personaggi dello sport, permettano di inquadrare così i percorsi di carriera ma anche il lato umano dei protagonisti.

Il titolo vincitore: opera e autore

Libro
Il talento individuale e lo spirito di squadra spesso vengono visti come forze in contraddizione. La mossa vincente, però, è trovare il modo di farli andare d’accordo, anzi di farli diventare una cosa sola. Egoisti di squadra è un condensato di tutti i valori, strumenti, storie e concetti che Ferdinando De Giorgi ha imparato nel corso della sua straordinaria carriera sportiva che lo vede da oltre quarant’anni ai vertici dello sport mondiale. Prima da giocatore, come palleggiatore della Nazionale della “generazione dei fenomeni” capace di vincere tre mondiali di fila; e poi come allenatore vincitore di scudetti, Champions e, alla guida della Nazionale italiana, dell’Europeo 2021 e del meraviglioso Mondiale 2022. Messa in fila così, quella di De Giorgi, è una carriera che sembra essere caratterizzata solo dalla vittoria. E in parte sicuramente è vero, ma dietro a questi risultati c’è un percorso difficile che gli ha permesso di raggiungere obiettivi così grandiosi imparando dai tanti errori, dalle innumerevoli sconfitte e dalle mille sfide che tutti, nello sport, ma anche nel lavoro o nella vita, dobbiamo affrontare quotidianamente. Questo libro diventa così un vero e proprio metodo di leadership e crescita personale per cui la motivazione, il rispetto e la squadra sono i confini entro i quali alimentare e far emergere il talento di ognuno, che sia su un campo di pallavolo, in un ufficio o in famiglia. Perché allenare il talento, il proprio o quello degli altri, vuol dire fondamentalmente allenare l’autoformazione, la capacità di ogni persona di conoscere i propri limiti, di accettarli e, quindi, di motivarsi per cercare di superarli o trasformarli in punti di forza.

Autore
Ferdinando, Fefè, De Giorgi è un pezzo di storia del volley e dello sport italiano. Da giocatore è stato uno dei punti fermi della “generazione dei fenomeni” che negli anni ’90 con la maglia azzurra è stata capace di vincere tre mondiali di fila. Nella sua carriera da allenatore, grazie al suo stile unico che combina leadership, ascolto e motivazione, ha collezionato scudetti, Champions League e, alla guida della Nazionale italiana, l’accoppiata Europeo-Mondiale.

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