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La Sport Valley veneta traina un settore che vale l’1,3% di Pil

Un settore che vale nel suo complesso l’1,3% del Pil nazionale, con un valore aggiunto di 21,9 miliardi fra erogazione di servizi, industria e attività connesse. È lo sport, e in Veneto – con due punte di eccellenza a Treviso e Belluno, sedi di distretti storici – ha la sua capitale, una sorta di Sport Valley.

E sullo sfondo ci sono le Olimpiadi Milano Cortina 2026: «Una opportunità irripetibile che richiede progetti concreti e spirito di iniziativa. La famosa legacy, ovvero l’eredità olimpica, è fatta di lasciti concreti alle nuove generazioni, giovani che devono restare al centro dei nostri pensieri» spiega Lorraine Berton, presidente Confindustria Belluno Dolomiti, che insieme a Confindustria Veneto Est e Gruppo NEM organizza il primo evento in Italia dedicato all’economia dello sport, in programma dall’11 al 15 settembre tra Belluno, Cortina, Longarone e Montebelluna con il sostegno di Regione Veneto, Camera di Commercio Treviso e Belluno, Comune di Belluno, Provincia di Belluno, DMO Dolomiti Bellunesi, Fondazione Milano-Cortina 2026, Assosport, Fondazione Sportsystem. A Longarone, in particolare, è previsto un Hub Innovazione in fiera che – il 12 e 13 settembre – porterà imprese e start up a discutere di soluzioni innovative.

«Lo sport ha un valore economico, ma anche formativo e sociale», rimarca Leopoldo Destro, presidente Confindustria Veneto Est. Per il territorio, è anche la chiave di rinnovamento infrastrutturale e un volano di visibilità che può tradursi in nuova attrattività per giovani, investimenti, imprese.

Secondo i dati dell’Osservatorio Valore Sport fondato nel 2022 da The European House – Ambrosetti, presentati dal responsabile Emiliano Briante, la filiera estesa dello sport in Italia ha generato nel 2021 un Valore aggiunto di quasi 22 miliardi, contribuendo all’1,3% del Pil nazionale: è un dato superiore a quello di settori come automotive (14,8 miliardi) e farmaceutica (10,2 miliardi). Dopo un periodo stagnante in buona parte legato alla pandemia, le stime di TEHA indicano una ripresa importante della filiera: +8,2% (2022). La ricaduta è per l’intera filiera estesa dello sport, che ha sostenuto nel 2021 l’occupazione di oltre 400mila persone, l’1,6% del totale nazionale: basti pensare che un individuo che decide di praticare una qualche disciplina ha un impatto su una molteplicità di settori produttivi e servizi: le imprese di produzione, quelle di accessori e componenti, l’abbigliamento, le strutture nelle quali si fa sport (palestre, piscine), oltre ai commercianti, agli organizzatori di eventi, manifestazioni e competizioni e all’indotto turistiche che ne consegue (ristorazione, alberghi, logistica). Nonostante questa punta di diamante l’Italia è il quarto Paese OCSE più sedentario tra gli adulti, e ancora peggio va fra i bambini: di qui l’esigenza di far conoscere meglio un settore economicamente cruciale e le sue opportunità.

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