Corriere delle Alpi -

Un laboratorio di idee e iniziative con vista sull’Olimpiade di Cortina

Prima dell’Olimpiade del 2006, Torino non era la città che è adesso. I Giochi, fortemente voluti e meticolosamente preparati, le diedero una dimensione internazionale. Non si trattava di accogliere solo una fetta consistente di mondo, ma di ricevere da questo flusso di donne, uomini, culture e tradizioni una spinta che divenisse concentrica alla città e al territorio.
Sport Business Forum, una sorta di rassegna di primissimo livello in cui sport ed economia si fondono, è l’avamposto della prossima Olimpiade e del territorio che coinvolgerà. Certamente Milano con il suo passo metropolitano, ma anche la montagna, meta così ambita del turismo e di tutte le sue declinazioni.
Storicamente parlando, è la terza volta che all’Italia viene assegnata l’Olimpiade invernale, la seconda a Cortina, già protagonista assoluta nel 1956, in coincidenza con lo sbarco della diretta televisiva. Cinquant’anni dopo toccò a Torino, vent’anni più in là di nuovo a Cortina abbracciata a Milano e a presidi invernali di grande allure: la Valtellina con Bormio e Livigno, la Val di Fiemme e Anterselva. Un’Olimpiade diffusa, come diffuso è il valore economico di questa Sport Valley che, prima di tutto, lega il distretto di Montebelluna, Belluno, Longarone e Cortina.
Sport Business Forum si prefigge un obiettivo ambizioso: con 57 eventi tra Montebelluna, Longarone, Belluno e Cortina vuol essere il più importante festival dedicato all’economia dello sport che faccia da battistrada all’Olimpiade. Comprendere non solo ciò che i Giochi portano in termini di indotto, ma soprattutto quel che lasciano per infrastrutture e conoscenza, è fondamentale. E l’esempio di Torino 2006 è, per questo, irrinunciabile.
Milano-Cortina 2026 servirà, da una parte, a valorizzare il territorio, Sport Business Forum, dall’altra, sa che chiamando i grandi nomi dello sport potrà consentire a Belluno di diventare la capitale nazionale dell’economia ludico-sportiva.
La partita che si gioca non è, dunque, solo accademica, ma vuole essere centrale, un laboratorio di idee e di iniziative. All’Olimpiade mancano sedici mesi e mezzo e ipotizzare una task force che, per i Giochi e dopo i Giochi, sappia sviluppare un progetto legato all’economia dello sport non è utopistico, ma necessario.
Già i promotori, gli organizzatori e i partner di Sport Business Forum formano una squadra ricca di diverse specificità: Confindustria Belluno Dolomiti, Confindustria Veneto Est, il Gruppo Nord Est Multimedia, che edita questo giornale, Regione Veneto, Camera di commercio di Treviso e Belluno Dolomiti, la Provincia e il Comune di Belluno, e altri ancora.
Milano-Cortina 2026 è risorsa nelle risorse, come lo saranno le Paralimpiadi, delle quali si è chiusa l’edizione estiva proprio domenica scorsa a Parigi. Ha detto il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli: «Due milioni di biglietti venduti, stadi e palazzetti pieni, è questo il più grande segnale di normalità che il Movimento Paralimpico internazionale si è conquistato. E per la prima volta, la presenza di Rai2 come rete paralimpica, ha rappresentato un vero cambiamento».
C’è un netto cambio di percezione nell’opinione pubblica rispetto alle Paralimpiadi. Il disabile in grado di prestazioni superlative emoziona e coinvolge, il rispetto che se ne ricava dalla sua prestazione è lo stesso riservato ai protagonisti dell’Olimpiade. La Paralimpiade, perciò, è diventata assolutamente complementare, sviluppando una narrazione per nulla dissimile a quella dei Giochi. Del resto, solo usando la logica, che abilità serve per sciare o nuotare con una gamba sola? O, limitandosi alle Olimpiadi estive, come si può centrare il bersaglio dell’arco tirando la corda con i piedi? —
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