È accaduto un anno fa, giusto in questi giorni. Lo sport è entrato nella Costituzione italiana, grazie al voto parlamentare che ha suggellato con la più alta solennità possibile una consapevolezza che è patrimonio comune da tempo: il valore sociale della pratica sportiva.
Il comma aggiunto il 20 settembre del 2023 all’articolo 33 della nostra Carta merita di essere letto con attenzione: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme».
Come sempre quando si parla di Costituzione, la scelta delle parole non è mai casuale. Così, dire che si “riconosce” qualche cosa vuol dire certificare una realtà già ben presente nella vita di una comunità. Ancora, indicare il valore “educativo” e “sociale” prima del “benessere psicofisico” equivale a porre l’attenzione sul ruolo che lo sport ha nella formazione complessiva di una persona, anche come fattore di inclusione, assicurando a questi aspetti un rilievo maggiore rispetto al pur importante contributo al miglioramento delle condizioni di salute.
Altro che semplice hobby o divertimento. Parlare di sport significa ragionare di un pilastro di una società e un numero concorre a certificare questa affermazione. Secondo l’Istat gli italiani (di almeno tre anni) che praticano attività psico-fisica nel tempo libero sono più di 38 milioni, ovvero il 66,2% della popolazione.
Sport Business Forum, l’evento che dall’11 al 15 settembre proporrà oltre 40 appuntamenti tra le province di Treviso e Belluno, ha il merito di aiutarci a capire come questo pilastro concorra a sostenere l’organizzazione di una comunità. Lo farà aggiungendo un’ulteriore dimensione al valore sociale dello sport, cioè il contributo che può offrire al tessuto economico. Leggete l’intervista a pagina III con Lorraine Berton, la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, l’ente che insieme con Confindustria Veneto Est ha promosso il progetto organizzato dal gruppo Nord Est Multimedia con il contributo della Regione Veneto e di altre istituzioni.
Berton spiega che dietro l’espressione “economia dello sport” ci sono imprese di eccellenza, un patrimonio di conoscenza e innovazione, occasioni di lavoro per i giovani, una chance contro lo spopolamento dei territori. Al tempo stesso c’è anche una sfida per chi gestisce la cosa pubblica, perché è chiamato a offrire servizi e infrastrutture che sappiano far correre le buone idee e gli affari in grado di rendere più prospera una comunità.
Si ragionerà di tutto questo, durante le giornate del forum, e lo faremo con un arricchimento prezioso: le testimonianze di grandi personaggi dello sport di ieri e di oggi, quei campioni che sanno accendere la passione nel pubblico degli appassionati e riescono a fare di una competizione un concentrato unico di emozioni.
Infine una considerazione che riguarda la regia di Nord Est Multimedia, il gruppo che edita questo giornale. Si spiega da un doppio punto di vista. Un giornale è parte viva di una comunità, respira con lei, ed è quindi normale che si a parte attiva quando si discute di un tema così rilevante come è lo sport. Inoltre, farlo attraverso eventi, dibattiti, interviste pubbliche vuol dire saper interpretare in maniera moderna il concetto che ispira il nostro lavoro di ogni giorno: offrire ai lettori gli strumenti per essere cittadini sempre più informati e quindi consapevoli del mondo che cambia intorno a noi.